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Rivista Marefosca n.109 – Dicembre 2018



SOMMARIO •
In copertina: L’oasi Sparadella (Foto di Floriano Govoni)
Govoni Nicola – Ricordiamo Giuseppe Fanin a 70 anni dalla morte………………………………………. pag. 5
Tommasini Irene Veronesi Federica – Una storia per ogni lettore…………………………………………..“ 13
Marchesani Simone – Documenti di mons. Cassoli. Archivio Arcivescovile di Bologna ……………“ 21
Govoni Floriano – Il Gandolfi dimezzato………………………………………………………………………………“ 22
Govoni Floriano- La storia di un dipinto……………………………………………………………………………….“ 23
Poluzzi Fabio – Consulta: va in scena l’archeologia………………………………………………………………..“ 25
Ottani Corrado – Oasi Sparadella…………………………………………………………………………………………“ 31
Riccardo&Alex – Intervista al gruppo “Urbexery Art”…………………………………………………………….“ 35
Zalambani Roberto – Cronisti della tradizione………………………………………………………………………“ 41
Alvoni Lino – In onore e memoria di Remido…………………………………………………………………………“ 45
Nicoli Gilberto – Un viaggio dei ricordi in Svezia…………………………………………………………………..“ 49
Scagliarini Agostino – 80 anni di calcio………………………………………………………………………………..“ 51
Govoni Floriano – Accade a Decima. Luglio-Ottobre 2018……………………………………………………..“ 53
AA.VV. – Un circuito protetto……………………………………………………………………………………………….“ 62
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Per la compilazione del prossimo numero saranno graditi scritti, notizie, documenti, fotografie, consigli e critiche. Il materiale ricevuto sarà pubblicato a scelta e a giudizio della redazione.
Chi riproduce scritti o illustrazioni di questa rivista sia tanto gentile da citare la fonte. Un vivo ringraziamento ai redattori e ai collaboratori della rivista che, da sempre, operano a titolo gratuito.

“… L’ultima a sorgere, per ordine di tempo, delle nostre chiese parrocchiali di campagna è stata quella
di San Matteo della Decima, detta per questo la Chiesa Nuova; essa fu eretta sul finire del 1500 … e fu
costrutta su quel vasto territorio denominato Marefosca, accennante anche questo nome alle sue condizioni
di terreno invaso dalle acque, che era di diretto dominio dei Vescovi di Bologna, condotto in enfiteusi
dagli Uomini di S. Giovanni in Persiceto e che dagli estimi del 1315 ci viene descritto come boschivo e
paludoso e che, propter magnam aquarum inundationem, non si potè misurare”.

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