Rivista Marefosca n.125 – Aprile 2024
SOMMARIO • In copertina: Un particolare del carro della società “Quî dal’65” (foto di Alessandro Bencivenni)
Scagliarini Ezio – Il dialetto di Decima sul podio nazionale…………………………………………………. pag. 5
Govoni Floriano – Località “Sette Famiglie” di Decima 1925: L’acqua potabile dopo 19 anni ………“ 9
Poluzzi Fabio – Un carnevale in forma………………………………………………………………………………….“ 12
Società “Strumnê”…………………………………………………………………………………..“ 21
Società “Macaria”……………………………………………………………………………………“ 25
Società “Quî dal ‘65”……………………………………………………………………………….“ 27
Società “I Cìno”………………………………………………………………………………………“ 29
Società “Volponi”…………………………………………………………………………………….“ 35
Società “Gallinacci”…………………………………………………………………………………“ 39
Società “Pundgâz…………………………………………………………………………………….“ 40
Punteggio (Classifica)………………………………………………………………………………..“ 41
Società “I Sandrón”…………………………………………………………………………………“ 41
Leonardi Graziano – La zirudèla pió bèla……………………………………………………………………………..“ 45
AA.VV. – Uno spettacolo interdisciplinare……………………………………………………………………………..“ 46
Scagliarini Ezio – Al cranvèl dla Ciṡanôva (Zirudèla)……………………………………………………………..“ 46
Pancotti Nadir – Dedichê al pitòur di câr(Zirudella)……………………………………………………………….“ 49
Pancotti Nadir – Al Carésta (Zirudella)…………………………………………………………………………………“ 49
Govoni Floriano – Accade a Decima Novembre 2023 – Febbraio 2024…………………………………….“ 51
AA.VV – Lettere alla redazione (Cocchi Barbara, Melega Agostino, Quaquarelli Valerio,
Pancaldi Fabio, Govoni Francesco, Serra Roberto ……………………………………….“ 61
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Per la compilazione del prossimo numero saranno graditi scritti, notizie, documenti, fotografie, consigli e critiche. Il materiale ricevuto sarà pubblicato a scelta e a giudizio della redazione.
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“… L’ultima a sorgere, per ordine di tempo, delle nostre chiese parrocchiali di campagna è stata quella
di San Matteo della Decima, detta per questo la Chiesa Nuova; essa fu eretta sul finire del 1500 … e fu
costrutta su quel vasto territorio denominato Marefosca, accennante anche questo nome alle sue condizioni
di terreno invaso dalle acque, che era di diretto dominio dei Vescovi di Bologna, condotto in enfiteusi
dagli Uomini di S. Giovanni in Persiceto e che dagli estimi del 1315 ci viene descritto come boschivo e
paludoso e che, propter magnam aquarum inundationem, non si potè misurare”.